giovedì 26 aprile 2007

in Cipit

Bene, la carissima Ketty mi ha tirato in ballo in questa catena di Incipit.I miei preferiti, in ordine sparso, eccoli qui:


Avevo quindi o sedici anni. In quel periodo della vita, leggere un libro del genere, ti aiuta a buttarti nel cesso.

I DOLORI DEL GIOVANE WERTHER - Goethe
4 maggio 1771Come sono contento di essere partito!


Baricco lo adoro. Questo sono le prime sue parole che io abbia mai letto. Monologo stupendo, da non perdere per nessuna ragione al mondo. Non ho visto il film (La leggenda del pianista sull'oceano) e non voglio vederlo. Per un musicista, questo libriccino è il massimo.

NOVECENTO - A. Baricco
Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa... e la vedeva. È una cosa difficile da capire. Voglio dire... Ci stavamo in più di mille, su quella nave, tra ricconi in viaggio, e emigranti, e gente strana, e noi... Eppure c'era sempre uno, uno solo, uno che per primo... la vedeva. Magari era lì che stava mangiando, o passeggiando, semplicemente, sul ponte... magari era lì che si stava aggiustando i pantaloni... alzava la testa un attimo, buttava un occhio verso il mare... e la vedeva. Allora si inchiodava, lì dov'era, gli partiva il cuore a mille, e, sempre, tutte le maledette volte, giuro, sempre, si girava verso di noi, verso la nave, verso tutti, e gridava (piano e lentamente): l'America. Poi rimaneva lì, immobile come se avesse dovuto entrare in una fotografia, con la faccia di uno che l'aveva fatta lui, l'America. La sera, dopo il lavoro, e le domeniche, si era fatto aiutare dal cognato, muratore, brava persona... prima aveva in mente qualcosa in compensato, poi... gli ha preso un po' la mano, ha fatto l'America...


Questo, invece, il romanzo che più preferisco; sempre Baricco, OceanoMare. Sarà il periodo in cui l'ho letto, sarà che è scritto fottutamente bene. Già l'incipit la dice lunga.Splendido e basta.

OCEANO MARE - A. Baricco
Sabbia a perdita d'occhio, tra le ultime colline e il mare - il mare - nell'aria fredda di un pomeriggio quasi passato, e benedetto dal vento che sempre soffia da nord.La spiaggia. E il mare.Potrebbe essere la perfezione - immagine per occhi divini - mondo che accade e basta, il muto esistere di acqua e terra, opera finita ed esatta, verità - verità - ma ancora una volta è il salvifico granello dell'uomo che inceppa il meccanismo di quel paradiso, un'inezia che basta da sola a sospendere tutto il grande apparato di inesorabile verità, una cosa da nulla, ma piantata nella sabbia, impercettibile strappo nella superficie di quella santa icona, minuscola eccezione posatasi sulla perfezione della spiaggia sterminata. A vederlo da lontano non sarebbe che un punto nero: nel nulla, il niente di un uomo e di un cavalletto da pittore.


Hornby è un genio. Dopo la bit-generation di Kerouac, ecco i trentenni falliti di Hornby.
Ambientato a Londra (tutto dire). Goduria di storia. Nel periodo in cui l'ho letto, poi, cadeva alla perfezione.

ALTA FEDELTÀ - N. Hornby
Ecco, per stilare una classifica, le cinque più memorabili fregature di tutti i tempi, in ordine cronologico:
1) Alison Ashworth
2) Penny Hardwick
3) Jackie Allen
4) Charlie Nicholson
5) Sarah Kendrew
Ecco quelle che mi hanno ferito davvero. Ci vedi forse il tuo nome lì in mezzo, Laura? Ammetto che rientreresti tra le prime dieci, ma non c'è spazio per te tra le prime cinque; sono posti destinati a quel genere di umiliazioni e di strazi che tu semplicemente non sei in grado di appioppare. Questo forse suona più cattivo di quanto vorrei, ma il fatto è che noi siamo troppo cresciuti per rovinarci la vita a vicenda, e questo è un bene, non un male, per cui se non sei in classifica, non prenderla sul piano personale. Quei tempi sono passati, e che liberazione, cazzo; l'infelicità significava davvero qualcosa, allora. Adesso è solo una seccatura, un pò come avere il raffreddore o essere al verde. Se volevi veramente incasinarmi, dovevi arrivare prima.


Ultimo dei cinque incipiti. L'ho tenuto per ultimo ma è il migliore. Non ho letto libro più bello. Lo ha scritto quel pazzoide di mio fratello. Speriamo in una pubblicazione (qualcuno di voi può aiutarci???).
Il Nero è un tipo figo che si è fatto tutte, veste bene e profuma. Ma oggi è una giornata storta.
Da sbellicarsi dal ridere. Sarà un successo.
Se siete interessati a leggere il resto, contattatemi!

NERO RAGGIANTE - G. Porto
Sono le undici del mattino e proprio non ne voglio sapere di alzarmi dal mio comodo letto. Non riesco a ricordare bene come ci sono arrivato… qualcuno di buona volontà deve avermici buttato di peso. Sono tutto vestito e la testa mi fa un male del demonio. È come se dentro la scatola cranica sia in corso di svolgimento una festa a sbarco in cui si è imbucata una quantità enorme di vichinghi. Il mio letto è un po’ umidiccio. Credo di averci vomitato sopra tutta l’anima mia più un pezzo di quella di qualcun altro. Forse ho pure battuto il record di mio fratello Wally (che in una notte sola ha vomitato per dodici volte a intervalli regolari di due minuti e trentasette secondi: mio padre lo ha anche usato per regolare l’ora della pendola del salotto). Cerco di raccogliere tutte le forze per alzarmi ma i vichinghi che abitano nel mio cervello hanno deciso che non è ancora ora. Certo che la festa di stanotte è stata davvero unabbomba. Quanti eravamo? Cento? Duecento? Venti? Boh, non importa. So soltanto che qualche nero genio del male ha portato dentro più di quaranta litri di sangria. E poi credo ci fosse abbondanza di negramaro e mirto, tanto per gradire. Che festone alcolico… Cerchiamo un po’ di rimettere a posto le idee. Vediamo se riesco a capire chi mi ha riportato a nanna… speriamo solo che i vichinghi mi diano una tregua.

Adesso, se ne hanno voglia, tocca a Claudia e Fabio, Ilaria, Riccardo e Gigi

martedì 10 aprile 2007

in Liuteria

Disegno di Gigi Cavenago. Splendido.
Colorato soltanto con Mouse + Jasc Paint Shop Pro 7 (programma datato al 2000!!!)
Il disegno mi piace moltissimo, spero di non averlo rovinato troppo :)


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