mercoledì 7 febbraio 2007

in Cattività

Oramai va di moda - soprattutto in ambito lavorativo - sottolineare la richiesta di una fantomatica "Capacità di mantenere ottimi rapporti interpersonali con il prossimo" o, meglio ancora, la predisposizione al "Lavoro in Team", "Lavoro di squadra" per chi è meno anglofono.
E' finita l'era dell'eroe solitario, non esiste più il lavoratore stacanovista e genio assoluto in grado, senza bisogno alcuno di risorse differenti dalle sue stesse capacità, di realizzare un prodotto valido, concorrenziale e fruibile al grande pubblico. Esorcizzata la figura del singolo individuo capace di dimostrare al mondo intiero le proprie capacità, oggi si tende - giustamente, per carità! - alla creazione di vere e proprie piccole organizzazioni che possono, sommando le forze di ogni partecipante, puntare a risultati semplicemente inavvicinabili se relazionati al singolo elemento.
Troppo facile portare degli esempi, ma ci si può provare:
  • Italia campione del mondo di calcio
  • Stephen King che, grazie a tutta quella gente che scrive per lui, pubblica due mattoni al mese
  • Gli X-Men che sconfiggono il buco nell'ozono
  • I Pooh che si reggono in piedi, a vicenda, dopo cinque secoli di (pseudo)musica
  • Topolino che, senza Pippo e Paperopoli, vale meno del prezzo di copertina

Potrei andare avanti ad oltranza, ma credo sia già più che sufficiente.

Abbiamo letto e sentito abbastanza riguardo "La Forza del Gruppo". Adesso, giusto per qualche minuto, perchè non discutiamo - parafrasando George Lucas e la sua doppia trilogia (ma avrà mai fatto dell'altro, sto tizio?) - del "Lato Oscuro del Gruppo"?

Ho vaghi ricordi di tutto ciò che è il sistema della pubblica istruzione, qualche aneddoto divertente, qualcuno un pò meno e una metodologia validissima d'approccio alle problematiche reali. Esistono sempre due variabili da considerare, indipendentemente dall'argomento trattato: il Luogo ed il Tempo.

Applicando tali reminiscenze scolastiche all'oggetto di questa discussione si rende necessario analizzare il luogo in cui il gruppo lavora e le tempistiche entro cui lo fa.

Un gruppo medio di quattro o cinque persone - in una situazione di vita lavorativa reale - agisce all'interno di un edificio, solitamente confinato in un'unica stanza. Il vano, nel migliore dei casi, è così accessoriato:

  • n° 1 Scrivania per due elementi del gruppo
  • n° 1 Telefono per due elementi del gruppo
  • n° 1 Stampante per due elementi del gruppo
  • n° 1 Personal computer (con relativi accessori) per elemento del gruppo
  • n° 1 Armadio contenente accessori di ufficio (cd, floppy, cartoleria varia, ecc.)
  • n° 2 Climatizzatori a pompa di calore (aria calda e aria fredda)
  • n° 2 Finestre con tendine e\o tapparelle

In più, i nostri, usano recarsi in ufficio con oggettistica personale di varia natura (dal cd di musica sino ai pupazzi in peluche di forme e misure più disparate, dall'immancabile cellulare dalla suoneria assurda agli addobbi natalizi).

E' inevitabile che il membro del gruppo che lavora confinato a lato della finestra avrà necessità di chiudere le tapparelle onde evitare l'accecamento da radiazioni solari, soprattutto nel periodo compreso tra il mezzodì ed il crepuscolo. Sicuramente, a fronte di ciò, gli altri abitanti - ma ne basta già uno soltanto - lamenterà la scarsa visibilità all'interno dell'ufficio, qualcuno l'incommensurabile sentimento di oppressione e grigiume interiore causato dalla scarsa illuminazione della stanza e, qualcun altro, il decesso prematuro di qualche sua pianta dovuto alla mancata sintesi clorofilliana.


In piena estate, quando la temperatura esterna raggiungerà quota 45°C,
esisterà almeno un membro del gruppo che, lamentandosi della temperatura troppo
fredda del locale, convertirà il climatizzatore passandolo da "Hot Summer" a "Long Long Winter" ed impostando una temperatura di almeno 30°C. In inverno, ovviamente, accadrà il contrario, con temperature polari sia all'esterno che, soprattutto, all'interno dell'edificio con relativa visita di pinguini ed orsi bianchi presso la sede in cui il gruppo lavora. Tali gesti - è da sottolineare - vengono spesso compiuti con premeditazione da parte del colpevole e nella più totale inconsapevolezza da parte dei restanti appartenenti al gruppo in oggetto.

All'interno del gruppo vi sarà sempre qualcuno che aprirà l'armadio e "prenderà in prestito" una biro blu, con la promessa di restituirla al più presto; promessa che, ovviamente, non ha alcun valore. Stesso discorso, ma molto più accentuato e frequente, in caso di floppy, cd e risme di carta formato A4 60 grammi (vanno a ruba!). Tali comportamenti, ovviamente, causeranno, nel migliore dei casi, un semplice e puro sentimento di astio tra gli abitanti.


Il telefono cellulare del vostro collega squillerà - per ore ed ore - sempre e soltanto quando lui è fuori stanza. Oltre alle telefonate, l'elemento, riceverà anche una balata di imprecazioni ed insulti vari da parte degli altri elementi.


Proprio quando nella stanza, finalmente, regnerà un pò di calma e di silenzio, un membro del gruppo deciderà di ascoltare la discografia completa, compresa di bootleg e registrazioni trafugate, dei System of a Down o di Miles Davis (a seconda dei gusti degli altri abitanti, verrà scelto il genere musicale opposto). Dopo le prime lamentele, il collega passerà all'utilizzo delle cuffiette, ovviamente mantenendo un livello talmente elevato da produrre all'esterno uno sgradevole e malsano stridio che vi farà subito esclamare "Meglio prima! Stacca quelle cuffie e collega nuovamente le casse!" e, come in un circolo vizioso, vortice di odio represso, si proporrà nuovamente la situazione di cui sopra.


Immancabile, ovviamente, la situazione in cui, per dover stampare quel documento che il vostro direttore voleva "Entro due minuti!!!", vi toccherà aspettare che il collega termini di stampare il manuale di cucina appena scaricato da internet per sua moglie che "stasera vuole preparare qualcosa di sfizioso", in formato pdf, di sole millesettecentoquarantasetteequalcosa pagine, quando per essere licenziati basterebbe un'attesa di circa trenta o quaranta pagine, fronte retro, non di più.


E come non citare la possibilità che il vostro collega di scrivania stia tenendo occupato il vostro telefono perchè immerso in una interessantissima conversazione con un amico che non vede da almeno sette anni - è appena tornato dal suo viaggio di lavoro in Papua Nuova Guinea - e non vuole essere disturbato, proprio mentre voi aspettate la telefonata da parte di vostra moglie che vi avvisa che il travaglio è al termine, le acque si sono rotte già da tempo immemore e tra cinque minuti entrerà in sala parto per la nascita del vostro primo figlio?


Questo è vivere in gruppo, in Cattività dico io.

Rimpiango i tempi in cui si lavorara soli soletti, chiusi in un garage o in una cantina o chessò io.Tornerei ben volentieri indietro si, magari non in un sottotetto o in un soppalco abusivo, magari in una stanza di casa mia, con la mia bella scrivania, il mio bel pc, mia moglie accanto, una bella giornata fuori, la chitarra ben in vista da utilizzare nei momenti di pausa, magari anche un bel panino al salame ed una bottiglia di Pepsi! Alla faccia del lavoro di gruppo, della "Capacità di mantenere ottimi rapporti interpersonali con il prossimo" e della "Predisposizione al lavoro in Team"!


I più attenti avranno notato come, parlando del gruppo, abbia fatto riferimento al Luogo omettendo il Tempo (le due variabili scolastiche per l'analisi dei fatti).

Ebbene si, il Tempo. Nel caso dell'argomento Gruppo, c'è un solo elemento temporale da considerare:

Per quanto Tempo si può continuare una vita di gruppo del genere? :-)

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